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mercoledì, novembre 30, 2005

 

Quando me ne andai da scrivipuntocom

Dopo essere stato protagonista di quella che si può definire l’età dell’oro di scrivi.com, quando gli ideali di Libertà erano sinceri, ho deciso di abbandonare questo sito al suo destino, per raggiungere nuove foreste vergini da esplorare, là dove parole come Poesia e Arte e Bellezza abbiano ancora un significato da comunicare. Come un selvaggio ebbro ai piedi di una statua di Apollo, appresto nuovi riti misterici, in cui i privilegiati cacceranno i loro significati… attenti alle varie trappole!
Mentre la barchetta del mio ingegno risale il fiume della varia umanità, il mio sguardo volge con nostalgia all’isolotto che finalmente abbandono; è difficile non sorridere, contemplando oziosamente tutti gli strani personaggi con i quali ho interagito durante il mio soggiorno in questo sito. Ebbi nemici iniqui e pervicaci nella loro invidia: con la sferza della mia arte linguacciuta e dispettosa li misi a tacere, creando al di là delle intenzioni odii eterni; mi occupai di storielle erotiche, in forma di caramelle amare, fatto di un miele che ad un primo assaggio poteva contentare solo il bruto, ma assaporate con intelligenza, rivelavano sempre un segreto messaggio, un richiamo per intenditori: oh la mia arte che farò svanire, ma saranno altre magie.
Fui critico d’arte – spiegavo la differenza tra erotismo e pornografia: il nulla, questa era la differenza e non volevano capire.
Scrissi qualche poesiola, che sembrava portare in alto il cuore del lettore, e poi lo precipitava giù – e lui diveniva disilluso e feroce. Mi dilettai un po’ con l’aretinata, un componimento poetico di sberleffo, realistico e legato all’attualità, con il quale finivo col battere sempre sullo stesso chiodo, un chiodo fisso insomma…
Composi anche un saggio, che suscitò disprezzo e anatemi da parte della comunità di rozzi babbioni che mi aveva accolto, perché toccavo alcuni argomenti pruriginosi. La loro falsa coscienza contiene già in sé la loro stessa condanna. Io indicavo la luna, e loro guardavano il dito - e avrebbero voluto misurarlo persino!
Ma l’evento decisivo che segnò la decadenza di scrivi.com fu l’arrivo delle bas-bleu, petulanti sacerdotesse di una scrittura femminile che pretende di essere intelligente solo perché c’ha una sua sozza corte di lacché, incapace di accettare la più innocua critica che possa scalfirne il minuscolo io…
A queste io dissi: puh! Schifo! Schifo! Schifo!
Addio, sitaccio, abbiamo camminato insieme, hai mangiato al tavolo della mia arte, imbonito con cibi spesso aromatizzati da spezie piccanti…ti ho difeso da volgari denigratori e gradassi della vanità, cacciando fuori la spada della mia retorica fulminante, che come freccia colpisce all’improvviso da lontano. Conobbi, grazie a te, persone autentiche, che mi seguirono nella scelta di rendere vere le fantasie che giocavano nell’inchiostro, e di dare loro una realtà fatta di carne, sudore e infine gioia – racconterò forse un giorno queste storie…
Addio e un sorriso come una dolce brezza si spande sul mio viso…sarà forse una risata…per quanto e come mi sono divertito…devo parlarvi di notti, lunghe notti d’inverno quando l’amico sole e il mare diletto erano lontani, e di quale dolce compagnia fosse scrivi quando non avevo sonno, perché fuori il vento ululava? E del piacere cattivello di irridere gli stolti che restavano irretiti nelle maglie della mia magia, come se i loro nick fossero persone reali - ah ah ah essi erano divenuti i loro nick!
O delle consapevolezze e sensibilità che ho aiutato a maturare,
delle persone alle quali ho cambiato la vita donando loro piccoli segreti mercanteggiati con amore, il più puro perché disinteressato alla riproduzione?
Ho creato storie reali muovendo fili virtuali, talvolta come un sapiente burattinaio, altre volte con la gioiosa inesperienza del dilettante, i risultati furono sempre soddisfacenti per il mio orgoglio e la mia lussuria. Ora vado. Vado ad espiare, vado a purificarmi da questi miasmi: est tempus in vitiis…
Addio sito, dove spontanea esce la confessione da un peccatore da poco, che dovrà espiare la condanna del suo genio carnale tramutandola di nuovo in verità: corpo c’è scritto sopra e il corpo ha un solo sesso. Giovani uomini e giovani donne mi aspettano in festosi consessi d’amore, dove io celebrerò il rito quale sacerdote del nostro dio, il dolce Bromio che scioglie le membra ai mortali.

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