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giovedì, dicembre 01, 2005

 

SETTE TESI SUL RACCONTO EROTICO (MANIFESTO DEL RACCONTO EROTICO DI EROS DIONISI)

Scopo del racconto erotico è l’eccitazione; un racconto erotico, per essere riuscito, deve provocare un inturgidimento del pene ed una umidificazione della vagina: insomma deve far venire il pene duro e deve bagnare la vagina.
Un racconto erotico che non raggiunga questi due scopi o almeno non se li prefigga, non è un racconto erotico, è qualcosa d'altro.
Il termine "pornografia" è un'invenzione di biechi moralisti che esprime solamente la condanna ipocrita della sessualità. Le cose pornografiche in questo mondo sono lo sfruttamento e le guerre.
Un'altro pregiudizio, sul quale si fonda la distinzione pretestuosa tra le due categorie di erotico e pornografico, è quello secondo il quale il romanzo erotico allude e il romanzo pornografico esplicita. In realtà il sesso è artistico di per sé e un'allusione erotica è pornografica quanto una descrizione esplicita: la realtà dell'atto non vede compromessa la sua oggettività da un allusione o da un riferimento esplicito: in soldoni, che tu alluda al cazzo o lo nomini direttamente, comunque ti riferisci ad una scopata ed è questo l'elemento essenziale; il resto sono fisime da farisei.
Non ci sono limiti all'enunciazione scritta delle proprie fantasie, perché il racconto erotico, per consensum gentium, si rivolge ad un pubblico adulto.
Lo scopo del racconto erotico è duplice: catartico per il narratore e funzionale all'orgasmo per il fruitore.
Il racconto erotico attualmente è l' unico genere letterario dal quale un essere umano possa trarre una qualche utilità.

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